Focus stacking
La sua importanza

 

Benvenuti in questo nuovo articolo, mi chiamo Erik Colombo ed oggi andremo a parlare di una delle tecniche fondamentali per la fotografia di paesaggio, ma non solo.
Il focus stacking infatti non nasce esclusivamente per la paesaggistica, ma viene spesso utilizzato anche nella fotografia di macro, nella fotografia di prodotti still life o nella fotografia di interni, ma oggi voglio spiegarvi quali enormi benefici porta se utilizzato per le nostre fotografie in natura e soprattutto come realizzarlo quando siamo sul campo, con dei semplici ed efficaci consigli.

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Il focus stacking è la tecnica principale per la fotografia di paesaggio perché è il passaggio che ci garantisce la massima nitidezza in tutti i pieni focali della nostra scena, dall’elemento più vicino alla nostra lente al più lontano.

A COSA SERVE E QUANDO SI USA

La risposta corretta e logica sarebbe “sempre” se si sta utilizzando una lente grandangolare, o con millimetraggi prossimi a questa tipologia. Infatti componendo con un grandangolo avremo una grandissima distanza tra un fiore, ad esempio, e una montagna sullo sfondo. Il focus stacking porta innumerevoli vantaggi, primo tra tutti la nitidezza in tutta l’immagine, ma non solo, infatti ci permette anche di ridurre le aberrazioni cromatiche e le deformazioni generate dalla distorsione di una lente grandangolare.
Il trucco è quello di dedicare la massima attenzione ad ogni elemento della scena, senza tralasciare lo sfondo e i margini del nostro frame, luogo dove sono maggiormente percepite le distorsioni.

IN CHE AMBITO VIENE UTILIZZATO

Questa tecnica viene utilizzata sempre in ambito paesaggistico se utilizziamo una lente grandangolare, non la utilizzeremo invece se montiamo un teleobiettivo, in quanto avremo già la messa a fuoco all’infinito.
Ma se siete appassionati di altre tecniche fotografiche come ad esempio Still Life, fotografia di interni o macro, questa è la tecnica perfetta per voi. Nella fotografia di Still Life molto spesso capita di avere più oggetti in una composizione e quindi di dover andare a realizzare più immagini, solitamente in base al numero di elementi da fotografare, e poi andare a fonderle insieme.
Nella fotografia di interni il concetto è molto simile al discorso per il paesaggio, dove però ad esempio al posto del fiore avremo una poltrona e al posto delle montagne avremo una finestra.
Questa tecnica nella fotografia di macro invece è fondamentale, specialmente se andiamo ad utilizzare dei tubi di prolunga, però non è il mio ambito quindi magari ve lo farò spiegare meglio da un mio collega nel settore.

COME SI REALIZZA

Applicare sul campo la tecnica del focus stacking è molto semplice, così come è molto semplice sbagliare, mi spiego meglio.
A livello concettuale devo andare a realizzare una fotografia con la messa a fuoco dedicata ad ogni soggetto che ho all’interno della scena, o meglio, con la messa a fuoco dedicata ad ogni gruppo di elementi che condividono un piano focale.
Il piano focale è semplicemente la porzione che noi valutiamo come “messa a fuoco” all’interno della nostra immagine.

 

Una volta sezionata la nostra scena, andiamo ad adattare tempi (t), diaframmi (f/) e iso al soggetto o al gruppo di elementi che ci interessa, così facendo andremo a realizzare un HDR insieme al nostro focus stacking.

Il nostro scopo sarà quello di avere più fotografie dove ognuna di esse racchiuda la messa a fuoco nel punto che a noi interessa, con la luce perfetta in quella porzione di campo, recuperando in un solo scatto nitidezza e gamma dinamica.

Qui sotto potete vedere un esempio realizzato con 5 fotografie per ottenere la perfetta messa a fuoco, ve ne mostrerò solamente tre per farvi capire visivamente la differenza di piani, dato che le due immagini per le distorsioni ai bordi nella parte inferiore delle immagini da web sono praticamente indistinguibili.

CONSIGLI E TRUCCHI

Il consiglio più importante che posso darvi è il seguente: “scattate in funzione della vostra post produzione, e soprattutto in base ai limiti della vostra fotocamera”.
Non esiste un metodo dogmatico, ognuno ha il proprio procedimento per realizzare questa tecnica, io posso insegnarvi il mio, ma l’esperienza e gli errori vi faranno trovare il vostro workflow sul campo.

VANTAGGI DELLA TECNICA

I vantaggi, come già anticipato, sono molteplici. Dalla riduzione della distorsione ai bordi al recupero di qualità nelle zone perimetrali, dalla prevenzione delle aberrazioni cromatiche ai lati della vostra immagine a una nitidezza continua dal primo piano allo sfondo, garantendo così all’osservatore una lettura piacevole e guidata in ogni punto della vostra fotografia.

Come potete vedere da questo Before&After i vantaggi sono notevoli, qui in particolar modo vi vostro la differenza ottenuta tra uno scatto singolo utilizzando al legge dell’iperfocale e uno scatto utilizzando la tecnica del focus stacking.

ESPERIENZA SUL CAMPO

Non è sempre tutto rose e fiori quando siamo sul campo e per chi come me ama la fotografia di paesaggio potrà confermarvelo. Spesso, quando si scattano elementi volatili o soggetti a movimenti causati dal vento, incorriamo nell’effetto Ghosting, l’incubo di ogni paesaggista. Quando andiamo a fondere le nostre immagini e ad allinearle, se il nostro primo piano era sferzato dal vento, avremo una sovrapposizione di uno o più elementi in diverse posizioni della scena, complicandoci la fase di fusione. 

Questo è il rischio più grande quando si applica questa tecnica, specialmente in alta quota, dove il vento soffia perenne. 

Come risolvere questo problema? Semplice, trovate tutto nel video tutorial che vi lascio a fine dell’articolo.

TIRIAMO LE SOMME

Ecco le mie considerazioni finali sull’utilizzo di questa tecnica:

 

Pregi

  • Massima nitidezza in ogni piano focale della scena

  • Elevato numero di dettagli

  • Fusione di due tecniche, Focus Stacking e HDR

  • Recupero di gamma dinamica

  • Tecnica necessaria finalizzata alla stampa

  • Tecnica semplice, intuitiva e personalizzabile

Difetti

  • Allungherà la vostra fase di post produzione

  • Molto macchinosa i primi tempi

  • Non potrete più farne a meno

  • Necessario sempre l’utilizzo del cavalletto.

Se siete interessati a qualche informazione più tecnica vi lascio un link  che vi porterà al sito di Lights Hunters, il mio gruppo di fotografia, dove potrete anche leggere le recensioni dei miei studenti e che benefici hanno tratto da questa tecnica.
 

Spero che la recensione vi sia piaciuta, per qualsiasi domanda non esitate a contattarmi tramite il form nella sezione contatti.

 

Ci vediamo al prossimo articolo, a presto,

Erik

  • Pillole di teoria 100% 100%
  • Consigli su come scattare sul campo 100% 100%
  • Fusione in photoshop e creazione di un workflow 100% 100%
  • Possibilità di rivederlo quante volte vuoi 100% 100%
  • Assistenza h24 dopo l’acquisto del videocorso 100% 100%